Prosegue il bailamme di voci e indiscrezioni sul futuro di Kakà. Lo scorso weekend sembrava tutto fatto con il brasiliano prossimo al secondo addio al Milan per tornare provvisoriamente in patria, al San Paolo, per poi aggregarsi, da gennaio 2015, all’Orlando, nuova franchigia della Mls, il campionato di calcio professionistico americano. Ora la vicenda si è decisamente complicata.
Cominciamo dal San Paolo. Giovedì scorso, a margine di Uruguay-Inghilterra, match dei Mondiali giocato proprio nella città brasiliana, il presidente paulista Carlos Miguel Aidar aveva annunciato, con grande gioia, che il ritorno di Kakà nel club che lo ha cresciuto era cosa fatta. L’enfasi è stata bruscamente ridimensionata ieri dal vicepresidente Guerriero, le cui dichiarazioni sono riportate dalla Gazzetta:
Non abbiamo le possibilità di pagare l’ingaggio di Kakà. Quello che possiamo offrirgli è nettamente inferiore a quello che ci ha chiesto. Al momento l’arrivo di Kakà mi sembra irrealistico.
Di fatto, a meno che il 22 rossonero non si decurti ulteriormente lo stipendio, il San Paolo si è ritirato e lo stesso potrebbe fare l’Orlando, uscito allo scoperto con un comunicato in cui annunciava l’inizio delle trattative per l’ingaggio di Kakà, amico personale del proprietario della squadra, il connazionale Flavio Augusto da Silva. Quest’ultimo ha smentito se stesso, affermando che Kakà non potrebbe essere il top player cercato per il lancio della sua compagine
Vogliamo ingaggiare una stella brasiliana per la nostra prima stagione in Mls. Stiamo parlando con 4-5 calciatori. Kakà? Ci sono anche altre possibilità
L’empasse su Kakà blocca il mercato del Milan. Senza la cessione congiunta del brasiliano e di Robinho (con conseguente risparmio su entrambi gli ingaggi), non può decollare la trattativa per Iturbe, richiesto espressamente da Inzaghi a Galliani e la concorrenza, piuttosto agguerrita e qualificata (Juve in primis…) può approfittarne.
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